"A BREVE DPR PER DELIBERA SU PRESENZA ENTI STATO SU TERRITORIO"
(ANSA) - ROMA, 4 DIC - La vita delle Giunte nella fase di transizione,
la scelta dei capoluoghi e gli spostamenti del personale: questi in
sintesi i temi toccati dal ministro per la P.A., Filippo Patroni Griffi,
nel corso di un'audizione in commissione bicamerale per l
e
questioni regionali, dedicata oggi al decreto sul riordino delle
Province. "Sulla vita delle giunte valuteremo proposte correttive - ha
annunciato il ministro - nella fase di transizione". In tema di uffici
territoriali del governo, il ministro ha invece spiegato "che serve un
criterio certo, mentre il governo si limiterà a dare una cornice
normativa, ma ogni singolo Ministero avrà la possibilità di decidere la
propria organizzazione per il proprio ambito, quindi tenendo conto di
esigenze particolari". Su questo aspetto Patroni Griffi ha annunciato
che a breve verrà approvato un dpr dal Consiglio dei ministri, che
potrebbe avere un via libera anche nella seduta di domani. Tuttavia, ha
aggiunto, "nel decreto di riordino sono già previste forme di
consultazione tra Stato e Autonomie per identificare la migliore
allocazione degli Uffici". Sulla scelta dei capoluoghi, tema trattato
nella maggior parte degli emendamenti presentati in Commissione Affari
Costituzionali del Senato, "serve un criterio certo", ha detto Patroni
Griffi. Altro tema affrontato quello del personale: "il trasferimento
degli addetti è legato alle funzioni e non al riordino". Ha poi aggiunto
che "i problemi sul territorio verranno risolti con meccanismi di
mobilità", visto che "non possiamo più permetterci un ammontare di spese
sul territorio come accadeva in precedenza e quindi con economie di
scala si potranno avere a disposizione più risorse per i servizi". Il
ministro ha poi giudicato "positivamente", al termine dell'audizione,
l'auspicio della Commissione bicamerale per la conversione del decreto
legge. "Anche perché ho visto - ha osservato - una piena consapevolezza
delle conseguenze sul piano istituzionale che deriverebbero dalla
mancata conversione, a cominciare dalle funzioni delle Province. E
questo auspicio della Commissione non può che essere quindi anche del
governo. "Il quale - ha affermato poi - ha dato la disponibilità a
emendamenti di carattere generale, mentre crediamo che quelli più
localistici metterebbe noi tutti in una sorta di suk che non riusciremmo
a governare".(ANSA)
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