Il Coordinamento delle RSU delle Province Toscane
10-09-12
Odg
approvato nella riunione del Coordinamento RSU Province Toscane, Lucca
10/09/2012 Il Coordinamento delle RSU delle Province Toscane, riunitosi a
Lucca per esaminare la complessa situazione politica e sindacale , alla
luce delle proposte fino oggi circolate esprime in primo luogo una
forte preoccupazione per le conseguenze che i provvedimenti di Spending
review e di riordino delle Province comportano sia per la vita
democratica e sociale di questo Paese che per i lavoratori dell'ente.
Come
da molte parti rimarcato, subiamo un riordino incoerente sia nei tempi
che nei contenuti, su cui il dibattito politico ha prodotto finora esiti
deludenti e incapaci incapace di ascoltare i cittadini e i dipendenti
quindi di far chiarezza. Paiono infatti più importanti diatribe
estemporanee sui capoluoghi piuttosto che la effettiva riorganizzazione
dei servizi erogati dalla Province compreso dei lavoratori che li
erogano.
Le
RSU delle Province Toscane individuano il rischio di pesanti
conseguenze in termini di posti e condizioni di lavoro, contrabbandate
come riduzione dei costi della politica.
Mentre
il Governo quantifica in 24.000 unità il taglio degli organici nello
Stato e negli Enti Locali , si parla per il personale di ruolo, in modo
sommesso e confuso , di un processo di messa in disponibilità ( max 24
mesi al 60% della retribuzione reale ) o in mobilità anche a distanze
consistenti. Il tutto mentre si promette una impossibile “Invarianza dei
servizi ai cittadini”.
Le RSU delle Province Toscane
•
Denunciano le difficoltà finora verificatesi nella individuazione di
interlocutori politici e istituzionali in grado di recepire le istanze
dei dipendenti e di elaborare proposte articolate e adeguate alla
complessità della situazione al fine di garantire continuità nei servizi
erogati dalle Province attuali.
•
Ritengono imprescindibile difendere i livelli occupazionali , le
retribuzioni e i diritti dei lavoratori pubblici e si impegnano da
subito alla definizione di una piattaforma comune che si ponga come
obiettivo primario definire concrete garanzie lavorative e retributive
nelle nuove Province come in caso di mobilità verso altri Enti.
•
Sollecitano le controparti istituzionali, Regione Consiglio Autonomie
Locali, Comuni ed altri soggetti interessati ad uscire da ogni ambiguità
sull’individuazione di eventuali esuberi e di indicare invece come si
intende mantenere e valorizzare le professionalità dei dipendenti
provinciali rispetto alle i ipotesi di possibile riorganizzazione dei
servizi.
•
Si impegnano a segnalare prontamente ai cittadini qualsiasi riduzione,
soppressione o privatizzazione dei servizi attualmente erogati dalla
Provincia, pensando che la struttura dei servizi non debba essere
accentrata e distante ma policentrica e decentrata, in quanto assai meno
costosa per la collettività • Chiedono alla Regione Toscana l'apertura
immediata di un confronto, che coinvolga le OO SS e le RSU dei
lavoratori degli enti coinvolti, sulle competenze e deleghe che intende
riassumere e/o conferire al fine di definire prioritariamente i compiti e
le funzioni anziché i confini e gli ambiti di aggregazione.
•
Poiché in questi anni l’erogazione di vari servizi delle Province si è
avvalsa di esternalizzazioni o appalti con diverse tipologie
contrattuali, ritengono inaccettabile che la riorganizzazione dei
servizi disperda un patrimonio pluriennale di professionalità. Pur nella
diversità dei contratti di lavoro e di rapporto giuridico con gli Enti
Locali rispetto ai Dipendenti Provinciali, le RSU delle Province
riconoscono che i lavoratori precari e degli appalti hanno diritto a
garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro( anche mediante apposite
clausole da inserire nei futuri bandi provinciali o regionali)e si
impegnano ad un intraprendere un percorso unitario con le relative
organizzazioni sindacali.
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